Ceramica

Lo studio delle forme e l’esperienza di restauro di ceramiche di epoche diverse, complete o frammentarie, con o senza rivestimento, modellate a mano o al tornio… consente di progettare le fasi d’intervento più idonee, “su misura” per ciascun pezzo.
Le operazioni, sempre documentate in ogni fase da corredo fotografico, mirano innanzitutto a conservare il reperto ceramico, portandolo gradualmente dallo stato umido in cui spesso giunge in laboratorio a quello secco in cui sarà conservato. L’eventuale presenza di formazioni microbiologiche viene prontamente trattata con sostanze ad azione biocida.
La pulitura, dove possibile, è eseguita per via umida mediante leggere spazzolature sotto acqua corrente, lievi spugnature o impacchi localizzati con tamponi di acqua e alcool. Se l’impasto ceramico è friabile e decoeso, si preferisce procedere con pulitura a secco mediante l’uso di pennelli morbidi. Quando il reperto ceramico è gradualmente e completamente asciugato si procede alla fase del consolidamento, che generalmente avviene mediante immersione in resina acrilica diluita in solvente.
Segue, ove necessario, la fase di incollaggio dei frammenti precedentemente selezionati, previa applicazione di un sottile film di metacrilato in solvente al 5% che rende reversibile l’incollaggio con resina epossidica bi-componente.
L’integrazione delle parti mancanti viene generalmente effettuata dopo aver preso l’impronta della porzione di vaso superstite con l’ausilio di fogli di cera modellabile. Il materiale riempitivo impiegato è un tipo di stucco (POLYFILLA) che viene caricato con terre naturali il più possibile in armonia con il colore delle superfici originali.
Al fine di facilitare la migliore lettura del reperto si può procedere alla ripresa cromatica delle varie gradazioni dell’impasto ceramico mediante puntinatura: ne risulterà un effetto di maggiore integrazione tra porzione originale e parte ricostruita, sebbene quest’ultima debba essere sempre, assolutamente, distinguibile.